Pacchetti Screening Cardiologico Long Covid

SCREENING CARDIOLOGICO LONG COVID
Chiunque abbia avuto una forma di Covid importante deve fare una visita di controllo a tre mesi dall’infezione, anche se non ci sono sintomi. Chi ha sintomi persistenti deve fare esami anche successivi, a 6 mesi e oltre, dipende da quali sono i risultati dei primi effettuati.
Si parla di “long-Covid” cardiovascolare, per segnalare come occorra seguire nel tempo non solo chi ha superato l’infezione e già aveva problemi di salute per cuore ed arterie, ma anche per quanti iniziano a manifestare segni e sintomi di sofferenza cardiaca legati ai postumi dell’infezione virale e della risposta dell’organismo.
Le statistiche dicono che da una a tre persone su dieci, dopo Covid-19, può manifestare segni e sintomi di long-Covid.
Tra i sintomi più frequenti di questa condizione, parlando ovviamente solo di apparato circolatorio, ci sono l’aumento della frequenza cardiaca, la difficoltà ad affrontare sforzi fisici, fiato corto.
In chi affronta il long-Covid, oltre che con i classici esami di laboratorio, la situazione andrebbe valutata attraverso elettrocardiogramma, ecocardiografia, studio del ritmo cardiaco, visita cardiologica mirata.
Particolare attenzione andrebbe riservata a chi presenta tachicardia e bassa resistenza allo sforzo fisico, visto che queste condizioni portano la persona alla classica “sindrome da divano”. Occorre evitare che subentri una forte sedentarietà, legata all’intolleranza allo sforzo, che può far precipitare la situazione cardiocircolatorie. Per questo, nei pazienti con sintomi di questo tipo, occorre studiare un percorso di riabilitazione mirato attraverso esercizi che consentano di muoversi in posizione supina o semisdraiata.
Nel nostro centro vengono eseguite visite cardiologiche per long-covid con elettrocardiogramma, ecocardiogramma, esami ematochimici e test da sforzo.

SCREENING REUMATOLOGICO LONG-COVID
Il virus Covid-19 avrebbe legami con la fibromialgia. O meglio, l’infezione sarebbe un fattore predisponente allo sviluppo della sindrome che causa tra l’altro dolore diffuso a muscoli e ossa e affaticamento.
Molti pazienti che, dopo aver contratto la malattia da Covid-19, lamentano sintomi articolari tra cui dolore, gonfiore e rigidità essi sviluppano un quadro concomitante di fibromialgia e/o di sindrome da stanchezza cronica
lo sviluppo di ‘FibroCovid’ potrebbe essere legato a forme di Covid-19 particolarmente severe che si riverberano sull’apparato muscoloscheletrico, sul sistema nervoso e su quello immunitario per molti mesi dopo la guarigione dell’infezione primaria, generando così la sintomatologia dolorosa

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